Non ci dovrebbe essere un Inquisizione anche per il Papa? Trad. dell’editoriale di Maureen Dowd sul New York Times

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The New York Times

Non ci dovrebbe essere un Inquisizione anche per il Papa?

Non mi sembra giusto che la Chiesa Cattolica passi la Settimana Santa a esercitare l’arte diabolica del rigiro.

Con tanto di immaginario con corona-di-spine, la Chiesa, per la Pasqua, ha avviato un blitz da parte delle pubbliche relazioni a difesa di un papa che ha assecondato una cultura perversa che proteggeva i molestatori (e con quella) la reputazione della Chiesa stessa, invece di proteggere i bambini abusati – talvolta disabili e svantaggiati.

La Chiesa ha perso la propria credibilità per la Quaresima. Giovedi-Santo e il Venerdì-Santo stanno diventando Giovedi-Nascondi e Venerdì-Incolpa.

Questa settimana di confessioni e servizi di penitenza, si sta rilevando essere la settimana in cui il papa resiste alla pressione dei cattolici di tutto il mondo, che vogliono la sua stessa confessione e penitenza per la cascata di casi d’abuso sessuale sui bambini ignorate, anche da una diocesi tedesca, e dall’ufficio che lui ricopre in sede al Vaticano.

Se la raccolta fondi e contributi per la chiesa si prosciugassero, coloro che curano le pubbliche relazione di Benedetto possono ancora mettere in scena un servizio fotografico in cui egli esce dal confessionale ed entra nel lato in cui il resto del suo fallibile gregge entra.

O forse uno spot di 30 secondi che difende il papa con la voce di Benedetto che alla fine intona: “Io sono infallibile, e approvo questo messaggio”.

L’articolo 1404 del diritto canonico stabilisce che “La prima Sede non è giudicata da nessuno.” Eccetto che da Gesù, Maria e Giuseppe, come mio padre diceva. Qualcuno deve dire alla prima Sede quando questa è cieca – e muta – nei confronti dei bambini sordi in America e in Italia.

Il Vaticano è sorpreso di trovarsi davanti a questo tipo di problemi. I funzionari vaticani in tutto questo periodo avrebbero potuto tranquillamente sapere quello che stava succedendo; basti vedere arcivescovi in visita a Roma come si fosse ad un circolo di cucito. Ma il cinico Vaticano non ha voluto proprio prendere in considerazione la cosa.

E ora la Chiesa continua a nascondersi dietro la sua mistica. Mettendo giù il catechismo, ha preso il manuale delle pubbliche relazioni di Washington per i peccati politici.

Primo: Dichiarare che ogni nuova rivelazione è vecchia e senza importanza.

Alla Messa della Domenica delle Palme di San Patrizio, Arcivescovo Timothy Dolan di New York ha lamentato che “la recente ondata di marea di notizie circa l’abuso di minori da parte di alcuni pochi sacerdoti, questa volta in Irlanda, Germania, e il ripercorrere una storia vecchia del Wisconsin, ci ha messi sulle nostre ginocchia ancora una volta.”

Alcuni pochi preti? A questo punto, sembrano essere un battaglione internazionale.

Una ripetizione di una vecchia storia? Mi dispiace dover ricordare, all’Arcivescovo, che un prete, padre Lawrence Murphy, che non ha mostrato alcun rimorso e non ha subito alcuna punizione da “Rottweiler” Ratzinger, ha abusato ben 200 bambini sordi nel Wisconsin.

L’ Arcivescovo Dolan ha paragonato il Papa a Gesù, dicendo che adesso “egli soffre alcune delle stesse accuse ingiuste, grida della folla, e la flagellazione alla colonna,” ed “essere ogni giorno coronato di spine con insinuazioni prive di fondamento.”

Secondo: Incolpa qualcun altro – anche se si tratta del popolare predecessore di questo papa, che è sulla pista veloce verso la santità.

Il cardinale di Vienna Christoph Schönborn ha difeso Papa Benedetto durante questa settimana, dicendo che l’allora cardinale Ratzinger nel 1995 aveva tentato di indagare l’ex arcivescovo di Vienna con l’accusa di aver molestato i giovani in un monastero, ma tale indagine era stata impedita da consiglieri vicino a Papa Giovanni Paolo II.

Terzo: Devi dire che il nero è bianco.

Nel suo blog, l’arcivescovo Dolan ha infiammato i critici della chiesa affermando: “La Chiesa ha bisogno di critica, la vogliamo, per noi è la benvenuta; noi ne facciamo un gran uso su noi stessi”, aggiungendo: “Non ci aspettiamo alcun trattamento speciale. …per cui andate avanti.” Sì, come no.

Quarto: Demonizzare i gay, come Karl Rove ha fatto nel 2004.

In un annuncio sul “New York Times” di martedì, Bill Donohue, presidente della Catholic League, ci ha offerto questa illuminazione: “Il New York Times continua a fare degli editoriali circa la ‘crisi di pedofilia,’ quando in realtà è sempre stata una crisi omosessuale. L’ottanta per cento delle vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti sono di sesso maschile e la maggior parte di loro sono ragazzi post-pubertà. Mentre l’omosessualità non causa dei comportamenti predatori, e la maggior parte dei preti gay non sono molestatori, la maggior parte dei molestatori sono gay”.

Donohue continua a parlare del problema come si trattasse di un’indiscrezione piuttosto che di un crimine. Se si tratta soprattutto di uomini e ragazzi, questo è in parte perché i sacerdoti per molti anni hanno avuto accesso incondizionato ai ragazzi.

Quinto: La colpa alle vittime.

“P. Lawrence Murphy ha iniziato i comportamenti predatori nel Wisconsin nel 1950,” Donohue ha protestato, “ma le famiglie delle vittime non hanno contattato la polizia sino alla metà degli anni 1970 “.

Sesto: Gettare polvere magica.

Donohue afferma che “la risposta comune di tutte le organizzazioni, laiche e religiose”, per casi di abusati “è stata l’accesso alla terapia e reintegrare il paziente.” Davvero? Da dove, in nome del cielo, arriva questa informazione? E ‘assurdo.

E infine, settimo: Utilizzare la difesa dell’onnipotenza usata da Cheney, vedi nel famoso ricorso del caso di Valerie Plame. Vice presidente Cheney ha affermato che la sua alta carica faceva sì che l’atto di dire una bugia, anche se fatto con intento doloso, non era reato.

Gli avvocati del Vaticano ribattono alle accuse di negligenza da parte del papa portate dalle vittime, affermando che il papa ha l’immunità di capo dello stato e che i vescovi che hanno permesso una cultura d’abusi, che si perpetuavano come il ricircolo di una fontana d’acqua sporca, non erano dipendenti del Vaticano.

Forse hanno lavorato per Enron.

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